Idee fresche. Idee nuove.

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Ciao a tutti siamo Davide Bernardi & Nicolò Smerilli, due studenti della Università Cattolica di Milano. Abbiamo deciso di creare questo blog perchè il nostro sogno è quello di diventare giornalisti professionisti e quindi vorremmo farvi sentire le nostre idee. In questo "portale" noi non ci proponiamo di offrirvi novità o notizie che altri non hanno, ma come già detto, darvi la nostra opinione riguardo i maggiori eventi calcistici. Il titolo "DiscoveryFootball" nasce dall'idea di analizzare, proprio come fa il più famoso Discovery Channel, il mondo del pallone. Quindi se vi va di sentire delle voci "nuove" e "fresche", seguiteci! D.B & N.S

lunedì 11 marzo 2013

EDITORIALE JUVE: A DISTANZA DI 11 MESI, GIACCHERINI COME BORRIELLO

PROPRIO COME A CESENA, UN GREGARIO E' "LO SPOT DI QUESTA JUVE"

Come non partire dalla fine, come non partire da quello che Conte definisce lo "spot della Juve". Il fischio finale è arrivato da poco, i giocatori si salutano al centro del campo. L'allenatore bianconero va da Giaccherini, scappellotto nella nuca e abbraccio fraterno che scatta immediato.
Nel giorno in cui le sue stelle hanno deluso un po', la Juve si appoggia ai gamboni di Pogba e alla spalle (nemmeno troppo larghe) di Giaccherini; i cosiddetti "uomini di Conte", quelli che  non sempre possono contare su un ampio minutaggio e a cui quindi non resta che farsi trovare pronti quando il tecnico leccese decide di affidarsi a loro.

 Eppure, guardando e rigurdando i novanta minuti e i cinque seguenti la partita, la sensazione di aver già assistito a scene assai simili rimane, eccome.
Poi il lampo! 25 aprile 2012, Cesena - Juve. I Bianconeri, in rosa per l'occasione non riescono a sbloccare la partita. Come ieri il dato del possesso palla è altissimo, più del 62 %, ma gli uomini di Conte non riescono proprio a passare. Poi a pochi minuti dalla fine, su un pallone sporco si avventa l'uomo forse più contestato della rosa della Juve, Marco Borriello. L'attaccante napoletano, sempre sostenuto da Conte e un po' meno dalla tifoseria, segna e fa 60 metri di corsa per abbracciare l'uomo che più l'ha voluto a Torino.
Juve ancora a +3 dal Milan e gol che anche oggi viene ricordato come quello che insieme alla punizione di Del Piero con la Lazio ha regalato lo scudetto alla Juve.

Le analogie con la gara di ieri se ci pensate sono molte. La gara bloccata, l'imprecisione dei bianconeri nelle rare occasioni da gol concesse dal Catania e la rete nei minuti finali dell'antagonista dei top players.
Tutte le difficoltà trovate dalla capolista non si possono ovviamente attribuire all'impegno settimanale di Champions. In parte forse, ma i meriti della formazione di Maran sono palesi. Squadra corta e molto molto compatta. Distanze tra i reparti ridotte al minimo e meccanismi ormai oliati per una società che pur cambiando tre allenatori in tre anni, ha saputo mantenersi su standard molto alti, proponendo sempre un ottimo calcio, diverso nelle tre stagioni, ma comunque di ottima qualità.
A Stramaccioni, che magari non ha visto la suddetta partita, consigliamo di prendere spunto dall'atteggiamento tattico dei siciliani.

Complice l'ordine dell'undici di Maran, la Juve ha forse sofferto la mancanza di Vidal. L'assenza del cileno squalificato ha infatti frenato gli inserimenti di Marchisio, mentre Pogba, per distacco il migliore in campo, non ha nelle sue caratteristiche principali l'infilata alle spalle dei difensori avversari e anche per questo, soprattutto nel primo tempo, la Juve ha sbattuto più volte contro la Maginot rossazzurra.
In una partita molto bloccata, la Juve non ha saputo vincere i duelli individuali sulle fasce, dove Asamoah, anche per ammissione dello stesso Conte, è apparso ancora appesantito dagli impegni di Coppa d'Africa e Lichtsteiner ha avuto una delle sue giornate in cui fa un po' quello che vuole, tanto che Padoin è stato mandato a scaldarsi dopo appena 25 minuti.
Giusto per non smentirsi, dopo la buona prestazione di Napoli, Giovinco ci ha forse regalato la sua peggior partita da quando (ri)veste il bianconero. Molti appoggi sbagliati e una frustrazione che lo ha portato spesso a commettere vari falli inutili.

Con dieci punti di vantaggio a dieci giornate dalla fine, la faccia sorridente di Giaccherini, "spot di questa Juve", potrebbe diventare anche lo spot del campionato.

Davide Bernardi
@DavideBernardi6 on Twitter



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